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PISTA CICLABILE DEL VILLORESI

 

Una mattina al parco delle Groane e poi verso casa passando dal Villoresi in secca.

Vedo sempre più persone in giro in bicicletta e questo fa per ben sperare. Ci sono ciclisti impegnati neanche fossero al giro d’Italia (quelli che secondo me non si divertono poi tanto), poi quelli che escono solo quando c’è il sole, quelli che hanno una bicicletta scassata ma non curanti vanno ovunque, i genitori che insegnano ai figli e quelli come me, che pedalano solo per il piacere di farlo e vedere posti nuovi.

Sul Villoresi raggiungo un quartetto di cicliste, sponsor Cinelli ovunque. Cantano in coro “apli tutte le polte, fai entlale il sole”. Le supero mentre mi salutano “ciao ciao ciao ciao”.

Poco dopo vengo superato da una ragazza, ad una velocità che credo di aver raggiunto una sola volta, in discesa, con il vento a favore.

La ritrovo dopo, vicino ad una fontanella.
Perché i ciclisti li trovi sempre ad una fontanella, al bordo strada a mangiare una banana, o quelli più seri, al bar a bere birra.

Solo in quel momento mi accorgo che dai pantaloncini corti spunta una protesi. Esordisco con “adesso capisco perché vai così forte”. Lei ride, e mi racconta che è una ciclista professionista, e ironia della sorte, ha perso una gamba in un incidente mentre guidava l’auto. Ma non si è persa d’animo, la bici è la mia vita, dice. Mi mostra la protesi che l

parte dal ginocchio. “La cosa bella è che ci metto la metà del tempo a tagliami le unghie dei piedi, e spendo meno in smalto e depilazione.” 

Risale in bici e riparte, vedo la lunga treccia nera che ondeggia, un attimo, e sparisce.

Mentre torno verso casa trovo il coretto Cinelli, a bordo strada. 

“Ciao ciao ciao ciao!” 

“Mangiale!”
Mi fermo e, quella che scopro essere il capitano della squadra, mi invita a pranzare con loro.

Sono filippine, e come vuole la tradizione, lavorano in ospedale, “facciamo pulizie”.
Ma si allenano tutto l’anno, perché a inizio settembre, partecipano ad una gara nelle Filippine, “impoltantissima”.

Le chiedo come mai cantavano la canzone di Morandi, e lei, in confidenza mi dice “il Gianni è il più bello.”

Capisco che sono cicliste serie quando una di loro, dallo zaino frigo, estrae Moretti da 66. Mangio con loro, pizza filippina fatta in casa, che a me sembra uguale alla nostra, ma non indago. 

Ciao ciao ciao ciao!
Ripartiamo in direzione opposte.
Poco più di 50 km, poco più di tre ore, e puoi conoscere un mondo popolato di persone meravigliose.

Che vedrai solo pedalando. 

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